domenica 19 aprile 2009
martedì 17 marzo 2009
profumi
Lisa è slava, con una gran confusione in famiglia, mamma in difficoltà, papà assente, tanti più piccoli di cui occuparsi, situazione economica tragica, sballottati di qua e di là.
Lei fa la bulla, è più grande perchè ha ripetuto, è una dura, ma dentro trema, trema da far paura e quando non ce la fa più crolla e ti racconta un mondo che tu non immagini, non conosci e mai conoscerai;ma con lei parleresti per ore perchè intanto con gli occhi ti dice grazie.
Dopo una chiacchierata, in un buio pomeriggio di novembre, lei è appoggiata al vetro e sento il profumo dei suoi capelli.
“E' buono” dico.
“Ti piace prof. E' quello al cocco costa 2 euro e 50, l'ho comprato lo stesso”.
Sì che mi piace ragazza mia, e non immagino cosa questo significhi per te.
Scritto nell'autunno 2004
16 marzo 2009
Stamattina sono arrivata a scuola, si sente la primavera nell'aria e tutti sono più contenti.
Mi si avvicina un'educatrice del prescuola e mi racconta di Lisa, ha saputo che è in carcere in un'altra città per aver picchiato qualcuno cercando di rubare un ipod.
Immediatamente mi sono gelata, avevo la pelle d'oca, mi si sovrapponevano le immagini che avevo di lei e la pensavo dentro un carcere. Pensarla lì dentro mi ha fatto freddo, non riuscivo a pensare a nulla che non fosse il freddo del carcere e lei piccola bulla dentro.
E mi sono arrabbiata da morire, non mi davo pace, tutti sapevamo che fine avrebbe fatto se non veniva aiutata per bene. Picchiava e rubava anche a scuola però teneva anche un diario dove scriveva i suoi 13 anni, il ragazzo che aveva di un'altra scuola e c'erano le xxxxxx e i cuori, tutto come le sue coetanee.
Voleva crescere bene quando si arrabbiava perchè non era stata ordinata, quando sorrideva, quando mi faceva leggere le sue poesie, ma poi quasi ogni giorno buttava tutto all'aria, smetteva di sorridere, ti provocava, organizzava le altre contro qualcuno e cominciava la rissa.
Ma i servizi la seguivano, cambiò casa e scuola. Non sapemmo più nulla.
Sono tornata a casa, ho trovato il numero del carcere e ho chiamato.
Mi ha risposto una voce di uomo gentile e mi ha detto che lei è lì.
L'ho trovata.
Voglio contattarla per dirle che ha una bella testa, che deve poter credere che può vivere bene anche lei, che la colpa non è solo la sua, la colpa è di tutti quelli che si sono accostati a lei e non si sono fatti cambiare da questo incontro, perchè se da piccolo rubi e picchi la colpa non è mai la tua e se nessuno ti aiuta sei condannato e tutti lo sanno.
Lisa non posso pensarti ancora più sola di quanto già non fossi.
domenica 15 marzo 2009
Adozioni
Divieto di commentare, nessuno fiati, al peggio non c'è mai fine ma che botta!!
Che dire, un esempio di famiglia allargata e interculturale che accoglie ogni suo componente sia esso uguale o diverso con tanto entusiasmo e calore.
C'è da chiedersi se proporre questa famiglia per le adozioni internazionali o avvertire i servizi per minore a rischio di danni cerebrali.
sabato 14 marzo 2009
Sassi
Siamo al dopolavoro delle poste un po' in collina per la messa e la festa finale. Genitori più bambini più insegnanti tra cui delle suore.
Giornata calda, molto.
Bambini stanchi,alla fine, molto stanchi.
Bimbo della materna che stringe forte un sasso nella mano a cui aveva legato un nastrino viola dei palloncini con cui aveva giocato tutto il tempo con i suoi amici a fare delle avventure.
Papà che vuole che il bambino molli il sasso perchè è tardi e si deve andare.
Maestra che osserva la scena.
Papà insiste senza dare motivazioni, manco fosse un masso...
I bimbi piccoli amano tenere le loro cosine nei pugni chiusi, possono stare così per ore e riuscire a fare tutto compreso la pipì o mangiare.
Bimbo comincia a piangere perchè non vuole lasciare il suo sasso della forza invincibile con nastro potente.
Papà perde la pazienza.
Maestra guarda.
Quando un bimbo parte con il pianto è irrefrenabile ed è insopportabile per i più, quindi figuriamoci per un papà che già ne aveva fatto una questione di principio, .....e.....quel sassolino, diciamolo, non dava fastidio a nessuno.
Ma il papà è un importante e famoso medico e non vuole né perdere il suo tempo prezioso che è riuscito a ritagliare per venire a 'sto cavolo di festa della scuola, né tanto meno a farsi disubbidire da un sacchetto di ciccia di 4 anni quando in ospedale tutti lo ascoltano.
La maestra pensa a tutto questo.
Bambino sfinito dal pianto ma di più dal fatto che il papà non capisca/non gli chieda il perchè per lui è importante quel sasso.
La maestra soffre.
Qualcuno viene in aiuto e distrae il padre per un attimo. Mi chino, gli spiego che può affidarmi il sasso superpotente che lo custodirò per lui.
Lui mi guarda, gli occhi acquosi, il naso che cola, apre il suo pugnino e mi dà il suo sasso caldo.
Più veloce della luce lo infilo in tasca, saluto il papà con un sorriso finto ma obbligato, perchè sono in una scuola privata e lui è un cliente, e penso “Perchè lo fai?” sulle note di un vecchio tormentone.
Beh Federico, ora sei al liceo. Se ti venisse mai in mente il tuo sasso supersonico, sappi che io lo conservo ancora in una piccola scatola.
numero zero
Poi ho cominciato a leggere quello che scrive Claudia De Lillo e mi sono detta che era bello condividere....ho cominciato a riportare su pc il quadernino, mio marito mi ha aperto il blog ma non cominciavo realmente....poi oggi ho incontrato Claudia alla presentazione del suo libro in libreria e ho deciso: perchè lei è una normale, è la vicina di casa, la mamma dell'asilo, la compagna che avresti potuto avere in classe, la sua semplicità è disarmante e bellissima, quando sorride le si illumina tutta la faccia e quando parlava dell'essenza del blog mi ha convinta .Sono rientrata a casa, ho detto al mio marito magico che cominciavo e lui, che era disteso per terra coi bimbi sopra,mi ha detto che c'era già tutto dipendeva solo da me.
Ok allora provo....
Per cui grazie a Claudia De Lillo che con grande senso dell'umorismo, dote rara e segno di grande intelligenza e sensibilità, mi ha fatto venire voglia di fare questo blog che non aspira minimamente a essere il geniale Nonsolomamma...
Grazie anche a Silvia che mi ha detto: Scrivi!
Sono una mamma e una maestra che dopo aver girato in ogni ordine e grado di scuola ha finalmente trovato pace in un posto di ruolo nella scuola elementare, anche se si chiama primaria.